giovedì 26 gennaio 2023

27 gennaio Giorno della MEMORIA immagini

 


COME?
PERCHé?

E non cessiamo d'interrogarci
ancora e ancora
finchè una manciata di terra
ci chiude la bocca....
Ma questa è una risposta? (Lazzaro di Heinch)





 

martedì 24 gennaio 2023

quando il cuore e la mente sono giovani

 

son felice in altalena! Non temere mia "piccina" ti darò la manina e se hai perso a scarpina ti farai una risata e subito sarà calzata!!!!!

domenica 22 gennaio 2023

goccia di pioggia

 



La goccia di pioggia rimase pura finchè non toccò terra. Nell'attimo in cui ciò avvenne, essa divenne una goccia di fango. 

Anche l'uomo è puro nelle sue origini, ma il male del mondo lo corrompe- Kabir Das
Kabir Das, nato forse nel 1398 e, secondo la leggenda vissuto quasi 120 anni era indiano. a lui era cara quest'immagine della goccia di pioggia tanto è vero che in un altro suo detto s'afferma che quando la goccia cade in bocca al serpente diventa veleno e quando invece stilla sul tronco del banano, diventa canfora".
Il suo ottimismo sulla genesi dell'uomo, che sarebbe appunto una goccia celeste, si differenza dalla biblica del peccato originale.
E' vero però che il giusto lottare contro le seduzioni del male; Leggiamo infatti nel Salmo 1 "beatol'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia sulla via dei peccatori, non siede in compagnia dei malvagi, ma trova il suo piacere nella legge del Signore."
Non aggiungo altro. So che mi capirete ci sono gocce che restano per sempre "limpide.....





S. Gaudenzio (Patrono di Novara) e le rose

 

Storie piemontesi: San Gaudenzio e il miracolo delle rose

NOVARA. Il 22 gennaio è una data importante per la città di Novara, perché è la festa del patrono San Saudenzio cui si lega un miracolo sorprendente. Occorre però fare un passo indietro di oltre 1600 anni. È il gennaio del 396. A Vercelli è morto il vescovo Limenio e bisogna nominare il successore.

Essere vescovo allora significava avere terre e possedimenti, avere potere e questo creava forti controversie al momento di una nuova nomina. Per porre pace tra i contendenti arriva nella città bicciolana, Ambrogio vescovo di Milano. La trattativa è difficile e faticosa. Raggiunto un accordo, Ambrogio si mette in viaggio per tornare a Milano. La strada è lunga, si devono attraversare zone boscose e corsi d’acqua e nevica. I cavalli avanzano a fatica e il giorno sta per finire quando Ambrogio arriva in vista di Novara. Avrebbe voluto fermarsi a salutare l’amico Gaudenzio ma è tardi e decide di proseguire. All’improvviso i cavalli si fermano e ogni tentativo di farli proseguire è vano.

Ambrogio è un uomo di Dio e sa che Dio gli parla nei modi più diversi, anche per mezzo di un cavallo. Così decide di tornare indietro, verso Novara. Anche Gaudenzio è un uomo di Dio, con il cuore sempre aperto ad ascoltare la voce del Signore. E in quella fredda sera d’inverno sente l’arrivo del vescovo Ambrogio ed esce per incontrarlo. L’incontro tra i due è cordiale e fraterno e Gaudenzio invita Ambrogio a fermarsi per la notte. Ha un solo cruccio. La sua casa è povera e spoglia, così come il giardino. Ma ecco che all’improvviso proprio all’esterno, tra la neve, un roseto si copre di fiori e un melo di frutti rossi. La leggenda vuole anche che quell’incontro sia profetico. Ambrogio avrebbe detto “Di questa città tu sarai vescovo” e Gaudenzio avrebbe risposto “Ma non sarai tu a consacrarmi tale”.
In effetti Gaudenzio divenne vescovo nel 398 e Ambrogio morì nel 397

Oggi i novaresi il 22 gennaio ricordano quel miracolo attraverso la Cerimonia delle rose: ogni anno la cittadinanza si fa carico di pulire le rose che si trovano sul lampadario della basilica, dove vengono riposizionate e benedette dal vescovo di Novara, prima della Messa solenne in onore del patrono. In occasione della Patronale, a partire dalle ore 9 in centro città si terrà la tradizionale sagra con operatori del settore dolciumi, prodotti alimentari regionali e giocattoli. Il programma prevede in piazza Matteotti alle 9.45, ritrovo delle autorità, delle associazioni e della banda musicale, alle ore 10 inizio sfilata del corteo civico dalla Basilica di San Gaudenzio e a seguire la Cerimonia del Fiore e la sollenne liturgia eucaristica.



martedì 17 gennaio 2023

NEVE

 



C'è un libro che adoro e che leggo e rileggo da anni senza stancarmi...Un libro di poche pagine che si legge, su per giù, in un paio d'ore...Scritto da Maxence Fermine e si intitola Neve. Veramente il suo titolo è "La trilogia dei colori" Cercatelo e scoprirete tanta poesia. C'è un passo particolare che descrive la neve in maniera meravigliosa: "La neve è una poesia. Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio. Ha un nome. Un nome di un candore smagliante. Neve".
Da stamattina qui da me sta nevicando con una discreta intensità...ammirarla mentre cade è sempre qualcosa di magico...cade lentamente la neve...non ha mai fretta lei e copre ogni cosa dolcemente. Quest'anno che c'è neve gli impianti sono chiusi! Sembra uno scherzo beffardo del destino...per ora ci si limita a guardarla di giorno ma soprattutto di sera perchè la neve è luce e chi la conosce sa bene quanta luce garantisce nelle ore più buie...

Non vedevamo l'ora di lasciarci alle spalle questo funesto 2020 e tutte le sue restrizioni ma pur se il nuovo anno nasce in zona rossa, accogliamolo speranzosi insieme alla luce della neve...con la fiducia che possa restituirci la normalità che meritiamo....


Raccontami nonno

 

Un vecchio e un bambino si preser per mano
E andarono insieme incontro alla sera.
La polvere rossa si alzava lontano
E tutto brillava di luce non vera.
L'immensa pianura sembrava arrivare
Fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare,
E tutto d'intorno non c'era nessuno
Solo il tetro contorno di torri di fumo.

I due camminavano, il giorno cadeva
Il vecchio parlava e piano piangeva.
Con l'anima assente, con gli occhi bagnati
Seguiva il ricordo di miti passati.
I vecchi subiscon le ingiurie degli anni
Non sanno distinguere il vero dai sogni,
I vecchi non sanno, nel loro pensiero
Distinguer nei sogni il falso dal vero.

E il vecchio diceva, guardando lontano,
"Immagina questo coperto di grano,
Immagina i frutti, immagina i fiori
E pensa alle voci e pensa ai colori.
E in questa pianura fin dove si perde
Crescevano gli alberi e tutto era verde,
Cadeva la pioggia, segnavano i soli
Il ritmo dell'uomo e delle stagioni."


Il bimbo ristette, lo sguardo era triste,
Gli occhi guardavano cose mai viste,
E poi disse al vecchio con voce sognante
"Mi piaccion le fiabe, raccontane altre."

"Il vecchio e il bambino" racconta il dialogo tra due generazioni separate da un disastro atomico che ha quasi cancellato la vita dal Pianeta Terra: il vecchio racconta com'era la vita prima dell'evento distruttivo; il bambino ascolta con attenzione credendo però che il racconto, ai suoi occhi troppo bello e fantasioso, sia in realtà un fiaba. Francesco Guccini

venerdì 6 gennaio 2023

E tu invece splendi

 

P.P.P. 1975 scrive a Gennariello che aveva 15 anni.

"Ti impediranno di splendere. E tu splendi, invece".
In questa lettera, Pasolini invita l'immaginario adolescente napoletano a non seguire l'onda di quelli che definisce "destinati a morire" a non rinunciare alla propria vitalità e alla propria originalità.
Le voci profetiche trovano sempre modo di esprimersi con un tempo al presente. Non è difficile perciò
riconoscerci oggi nei "destinati a morire"  di allora.
E la morte non è la morte fisica, è la morte di chi vive ma passivamente, adattandosi a tutto.
Tra pandemie, guerre, crisi economiche, il senso di impotenza rischia di schiacciarci e la rinuncia, di cui parla il grande intellettuale, è la reazione che sembra inevitabile.
Ma, di fronte a questo scenario, c'è un potenziale Gennariello dentro di noi che possiamo evocare? C'è un'energia fresca cui possiamo ricorrere per tornare a risplendere?

A tutti voi in questo magico giorno della Manifestazione del Signore, chiedo una risposta. A presto.

quattro parole

Verso Casa

  Quando penso di ritornare alla strada che ho percorso per raggiungere la scuola o per aspettare la mamma che tornava dal lavoro ecco che i...